La spada posseduta
Siamo tutti occupati nel cercare di capire come attivare il montacarichi quando improvvisamente si inizia a sentire rumore di acqua che scorre, il meccanismo si mette in movimento. Il tempo è poco e decidiamo di salire ai piani superiori sfruttando questo marchingegno, i primi a salire sono Martenus e Dhalam Katih, si mettono sulla prima mensola, sono anche coloro che meglio conoscono la città ed il palazzo. Nella mensola successiva salgono gli altri. Arrivati al primo piano la stanza è molto simile a quella da cui provenivamo ma protetta con il buio magico. Il warlock riesce comunque a vedere che ci sono ancora tracce del cubo incontrato in precedenza. Il due in avanscoperta concordano che il livello è troppo basso ed è meglio salire ancora, avverto il resto del gruppo sulla scelta. Il secondo piano è decisamente più maestoso l’altezza del locale passa da 6 a 10 metri, sul pavimento è presente un tappeto rosso e si sente lo stesso salmodiare del rito fatto dai mindflyer. Forse salire ancora può essere un vantaggio, ma quando sono ormai a 2 metri dal soffitto si rendono conto che non ci sono altri piani e per evitare di essere schiacciati devono scendere dal montacarichi. Il gruppo sulla mensola inferiore salta giù immediatamente mentre l’avanguardia cerca di saltare prima sulla mensola più in basso. Nessun problema per il bardo mentre Martenus ha qualche difficoltà in più.
Siamo abbastanza timorosi e prima di avanzare, dall’unica porta che dovrebbe immettere nella cattedrale decidiamo di perquisire la stanza. Valentin trova una trappola che potrebbe portare ad una delle stanze inferiori (crioidra o mostro d’ossa) mentre il warlock trova una pergamena con il simbolo di Helm. Il rito sembra al culmine, aprendo la porta notiamo che c’è buio magico in tutta la cattedrale e che oltre ad un centinaio di mindflyer che svolgono il rito intorno all’altare, ci sono alcuni che fanno da ronda, non sono i gruppo è soltanto uno di loro che gira per le navate. Il rito inoltre è recitato sicuramente in draconico, decidiamo di avanzare fino al lato opposto della cattedrale dove è presente l’ingresso al palazzo reale. Solo Martenus può vedere e fare luce potrebbe essere troppo pericoloso. Decidiamo di legarci con una corda e fare una fila con il warlock che ci guida. Procediamo in modo furtivo ma non sembra sia facile distrarre chi è intento nel rito, mentre avanziamo circa a metà della stessa navata, la nostra guida nota una stanza separata da un semplice arco, sembra che all’interno sia presente la luce con dei corpi distesi sul pavimento. Decidiamo di andare a controllare e ci avviciniamo senza entrare, i corpi sembrano essere quelli di 5 sacerdoti di Helm più la delegazione di Tortusga. Si avvicina un mindflyer, decidiamo di entrare per ridurre le probabilità che ci noti, appena passati sotto l’arco ci rendiamo conto che forse abbiamo attraversato un altro muro magico, ci sdraiamo per confonderci con gli altri corpi. Tutte le persone sembra gli sia stata presa la loro essenza vitale, il particolar modo ZarKon il capo della delegazione di Tortusga che è già deceduto, Drusilla decide di rianimare Portefis il capo di sacerdoti di Helm. Analizzando i corpi e la stanza Valentin trova una pergamena di protezione dal male e Dhalam Katih si accorge che il piccolo altare nella stanza è stato profanato e sfigurato, sono presenti degli strani segni a forma di goccia, Drusilla si ricorda di aver visto lo stesso simbolo sotto l’orecchio di Setti. Parlando con il rianimato Portefis scopriamo che sono li per la profezia di Helm, la quale aveva predetto la caduta della città sotto i nemici ma che un gruppo di 5 valorosi avrebbe ripresa. La goccia è un simbolo che usava il re Mortimer usava dopo aver cambiato per indicare un gruppo particolare a lui fedele, questo ci preoccupa un po’, forse è stato Setti a tradirci. Sopra l’altare al centro del rito dei mindflyer è sospesa una spada, parlando con il sacerdote capiamo che in essa è rinchiuso un drago, è probabile che alla fine del rito possa essere usato nella battaglia contro le altre città e non sarà affatto facile difendersi. Valentin si accorge di una porta segreta che porta in una stanza adiacente alla nostra, decidiamo di tentare di passare da li e non di infrangere il muro magico, apriamo la porta e Martenus cerca di vedere all’interno (il solito buio magico) c’è un mindflyer e iniziano il combattimento. Ulrim fa luce nella stanza, nel frattempo arriva anche la ronda e dobbiamo combattere su 2 fronti, Valentin e Dhalam Katih riescono a uccidere la ronda (grazie ad una abile colpo del paladino con la lancia che fa svenire l’avversario), Martenus sembra essere in difficoltà ma alla fine riescono a sconfiggere anche il secondo. Decidiamo di uscire dalla cattedrale anche se Valentin e Drusilla vorrebbero anche fermare il rito, Ulrim dice di uscire dalla navata della cattedrale e lui fermerà il rito, Martenus suggerisce di passare dal palazzo reale perché l’entrata principale sarà sicuramente molto sorvegliata. Facciamo la cordata come in precedenza ma questa volta il mago usa anche una pergamena di invisibilità. Incrociamo un altro mindflyer ma non ci vede, arriviamo nella porta che porta nel palazzo, Martenus vorrebbe andare subito oltre mentre Dhalam Katih e Drusilla preferiscono rimanere vicino al mago. Improvvisamente il mago inizia con i sui incantesimi di area colpendo praticamente tutti i nemici, la battaglia si fa dura perché sono presenti 5 maghi che lo individuano. Durante al battaglia, quando solo i maghi sono vivi e Ulrim sembra stordito, Dhalam Katih prende la spada oggetto del rito. La spada guida il bardo e da il colpo di grazia ai 5 mindflyer maghi!!
Finita la battaglia seguiamo Martenus che ci porta nella sala del trono, li è presente il corpo del re che potrebbe non essere morto ma anche Ashemmi (una mezzelfa molto alta, pallida, con un ghigno satanico) la moglie \ amante di Sememon intenta in un combattimento all’ultimo sangue con Elden l’amico di Martenus ma la cosa più stupefacente è che al suo fianco sono presenti Blottorich e Zora. Purtroppo per noi la mezzelfa sembra avere la meglio in questo momento.