Buon Natale da Tortusga e Myth
un buon natale ed un felice anno nuovo a tutti, pure ai cattivi! :)
un buon natale ed un felice anno nuovo a tutti, pure ai cattivi! :)
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Lucas
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22:24
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Labels: Metagioco
Siamo nella stanza del trono di fronte al combattimento, decidiamo di scendere al fianco di Elden, quindi iniziamo a combattere contro Ashemmi. La maga ha anche un famiglio, un serpente che come prima cosa scaglia contro Ulrim, Valentin cerca con la lancia di proteggere il mago che viene colpito solo di striscio. Dhalam Katih si posizione nei pressi del trono, da li inizia una canzone che sembra avere effetto su di noi, ma dura poco come se fosse ammaliato. Gli attacchi di Drusilla, che si tiene a debita distanza, evidenziano che Ashemmi ha una protezione dal bene ma per 2 volte riusciamo a neutralizzarla. La battaglia è dura, con Elden che sembra estraniato, mentre Blottorich e Zora sembra no siano in grado di agire. Durante il combattimento prima Martenus, poi Drusilla, successivamente Valentin e per finire Ulrim, sono minacciati, da Ashemmi, di essere i prossimi a morire, ma difficilmente la maga riesce ad avere effetti su di noi, mentre i nostri colpi sembrano andare a segno. Elden inizia una specie di trasformazione ed manda uno strano urlo, Martenus ci avverte di non continuare ad colpire la maga. Drusilla lancia un ultimo attacco che incenerisce la nostra avversaria, subito dopo dalle ceneri partono una specie di teschi che ci restituiscono tutti i danni che gli abbiamo fatto (esattamente le stesse persone che erano state minacciate in precedenza). Ashemmi poco dopo è di nuovo in piedi e pronta a colpire, anche se il suo famiglio sembra in gravi difficolta con Sfigatto!! Noi dopo aver subito i teschi siamo mal ridotti. Evidentemente la maga ha fatto una specie di maledizione contro di noi. A questo punto Elden, che ha completato la trasformazione, sembra una specie di bestia demoniaca, si strappa il cuore dal petto e chiede a Martenus di mangiarlo. Quando il guerriero ha mangiato il cuore, Elden si lancia contro la maga iniziando un violento corpo a corpo, durante la colluttazione escono dalla finestra cadendo nel vuoto. Poco dopo, da dietro il trono, spuntano Monica, la ragazza che aveva ballato con Valentin alla festa di incoronazione del re e Gritnir, il mentore del paladino, nonché ex capo delle guardie di Tortusga. Scopriamo che abbiamo partecipato alla battaglia per la successione al trono di Myth, con Ashemmi e Gritnir come contendenti. Infatti il ranger è anche uno dei dignitari di corte di questa città, Martenus dice che è disposto a essere al suo fianco quando si presenterà, in questo modo potrà avere il favore dei fedeli del vecchio re. Drusilla si avvicina a Zora e Blottorich per prestargli soccorso, ma stanno perdendo velocemente le forze. Riescono a dirgli che Elden era stato anche lui portato nella prigione, lì ha condiviso con loro parte della sua energia in modo che loro potessero aiutarlo. Ora solo tramite dei riti warlock possono tornare “in vita”.
Drusilla insiste affinché Dhalam Katih lasci la spada, in particolare non vuole che la porti con se mentre va nella città per sobillare il popolo in favore di Gritnir. Ma il bardo non sembra disposto, sembra che quando ha impugnato la spada abbia sentito una particolare affinità con l’arma, cerca di fare un patto con Valentin: gli consegna la spada se lui la restituirà appena tornato, il paladino è perplesso e decide di restituirla solo dopo aver parlato con l’ultimo sacerdote di Helm, visto che ai sacerdoti era affidata la reliquia. Partono i preparativi, Martenus fa chiamare una delle vecchie guardie fedeli al padre e quindi al vecchio re spodestato, affinché possano controllare le guardie fedeli a Mortimer il re appena deceduto. Il paladino ed il bardo decidono di andare nella città per spingere il popolo ad accettare il nuovo re, ma l’ingresso principale è bloccato, nessuno può uscire finché il re non si è dichiarato alla popolazione. I due decidono allora di passare dalla cattedrale, lo stesso luogo da dove siamo entrati. Appena giunti nella sala scopriamo la cryoidra, che ha sfondato il pavimento, sta banchettando con i corpi dei mindflyer. Valentin e Dhalam Katih riescono ad scappare, ma il passaggio attraverso la cattedrale è sicuramente bloccato, anche perché con un suo getto la cryoidra a congelato la porta da cui entrare. Tornano nella stanza del trono, con l’aiuto del gruppo, scendono tramite una corda dal corridoio di raccordo tra la cattedrale ed il palazzo reale. Appena scesi il brado inizia a fare il suo lavoro, con abilità ed efficacia in poco tempo sotto le finestre del palazzo è presente una folla pronta ad inneggiare al nuovo re. Valentin non riesce a trovare tracce di Ashemmi e Elden, si concentra sul tenere d’occhio il bardo. Appena Gritnir si affaccia per annunciarsi alla città, con al suo fianco Martenus e Tomril, il capitano suggerito dal warlock, che è stato proclamato nuovo capo delle guardie, ovviamente la folla acclama il nuovo re.
La sera siamo ovviamente inviati al banchetto per l’insediamento di Gritnir a re di Myth [NdS: il secondo in una settimana!!! Ma portassimo un tantinello sfiga?].
Al banchetto Dhalam Katih ci chiede di venire con noi a Tortusga, infatti i suoi commerci nella città richiedono la sua presenza. Ci rivela di non sono sapere dell’ultima battaglia avvenuta, ma sembra che conoscesse il vecchio re (anche se non conosce altri dignitari di corte o personaggi di palazzo) cosa che stupisce Valentin, sembra conoscesse anche Sefronius, il vecchio capo della gilda dei maghi ma non Kyr, il nuovo. La cosa ci incuriosisce. Il paladino dice di volere andare prima dal sacerdote di Helm e poi di controllare che il nuovo re non abbia bisogno di aiuto, solo successivamente si farà ritorno alla città di Tortusga per fare rapporto. Durante il banchetto Ulrim viene chiamato da Setti, che ha saputo del nostro successo, lui dice di poter contare sul favore di almeno la metà della gilda dei maghi, inoltre è legato magicamente al destino del nuovo re …
L’atteggiamento del dignitario fa capire che ha le spalle coperte nel caso noi volessimo smascheralo, ma solo Gritnir e Monica sapevano di questa nostra intensione una fuga di notizie o solo un avvertimento preventivo?
Dhalam Katih ci invita nuovamente nella sua abitazione per passare la notte, Martenus scopre che le stanze del padre sono ancora disponibili, decide quindi si rimanere a palazzo. Valentin vuole parlare con il guerriero per aggiornarlo sulla comunicazione di Setti. Mentre gli altri vanno nella casa del bardo, il paladino scopre che Drusilla durante il ballo aveva già parlato con Martenus. L’incontro dura poco ma Valentin impiegherà del tempo arrivare alla casa di Dhalam Katih.
Il giorno dopo Valentin, Drusilla e Dhalam Katih trovano l’ultimo sacerdote di Helm, che sembra informato degli ultimi avvenimenti e del nostro valore. Ci dice che la spada spetta di diritto ai 5 eletti, quindi a noi, che abbiamo salvato la città. A questo punto il paladino cede la spada al bardo, con sommo disappunto della sacerdotessa che teme possa finire in cattive mani. Prima di partire Ulrim consegna un bel pugnale con il simbolo di Lathander a Valentin che accetta il dono di buon grado.
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Quentin Von Baggins
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La mattina seguente l’incoronazione al trono del Re Grithnir, vi recate al rifugio dei sacerdoti di Helm. Questi sacerdoti sono stati costretti a nascondersi in un rifugio vicino al tempio di Helm. Il tempio è stato ridotto a un rudere dopo la presa della città, e abbandonato dopo l’insediamento del tiranno, ma è ancora protetto dall'aura della divinità.
Arrivate sino in cima alla città dove c'era il tempio di Helm, grazie ad una aura Drusilla riesce a individuare un percorso divino di luce che vi porta fino a una abitazione vicina, all'apparenza abbastanza povera, che si sviluppa su tre piani. Bussate e vi apre una coppia di mezzelfi abbastanza anziani che vi chiedono delle parole rituali di Helm camuffandole nelle parole di benvenuto sulla porta, alle quali Drusilla ovviamente risponde senza problemi.
Vi viene dato accesso al terzo piano della sala, protetto da un sacro sigillo di Helm, e invisibile a chi non faccia parte del culto. Lì vi accoglie un sacerdote di Helm, che vi racconta del terribile eccidio fatto da Mornimer (quando fu cacciato anche Martenus) e dal fatto che i sacerdoti furono costretti essi stessi ad andare in esilio e a distruggere il tempio, altrimenti le morti tra i civili sarebbero state moltissime. Si chiama Glastow ed attualmente è l'unico sopravvissuto, perchè gli altri cinque li avete trovati morti all’interno della cattedrale nel tentativo di conquistare il trono.
Vi unite al rito che Glastow stava celebrando per onorare la memoria e accompagnare le anime dei sacerdoti morti (almeno come cortesia, per chi non è adepto della divinità) e poi Valentin consegna al sacerdote la spada affidatagli da Dalham. Il sacerdote la rifiuta dicendo che la spada dovrà essere conservata dai valorosi che hanno salvato la città!
A quel punto Dalham riprende la spada molto soddisfatto, siete abbastanza stupiti nel notare come la spada che durante l’assalto dei mindflyer era estremamente intarsiata di rune e disegni vari ora si presenti come una semplice spada con manico di legno e dalle linee piuttosto elementari…
Non avete molto tempo di approfondire questo fatto, comunque alla richiesta di informazioni fatta dal gruppo il sacerdote risponde citando quello che il saggio Portefis ripeteva spesso ultimamente dopo aver avuto un sogno premonitore:
Quando in un soffio sarà domato il dominatore
ecco cinque valorosi eroi,
al loro fianco un nuovo sole sorgerà
ma nemmeno questo sarà privo di ombre…
Avranno in premio l’anima reale
che sogna, in una punta di freddo metallo,
al sol ravvivarla si scatena l’inferno
ma tra i suoi fuochi passeranno per salvare il loro destino

Detto questo, forse con meno chiarezza di prima nella testa, vi apprestate a lasciare la città di Mith per tornare a Tortusga…
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Unknown
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