Vi posto il background di Drusilla, che ho trovato molto bello e interessante anche per gli altri. Sappiate che la scrittura di questo background è valsa a Drusilla ben 1000 (MILLE) punti esperienza. Leggetelo attentamente perchè ci sono elementi che riguardano anche gli altri personaggi.
Drusilla nasce all’ alba del giorno di mezza estate (la festa principale della chiesa di Lathander!) di 80 anni fa, infatti il suo nome significa “alba” nell’antica lingua. E non a caso è stata una delle rare cose buone che la madre Sarlan, paladina di Lathander, abbia fatto per lei.
Quest’ultima proprio a causa del suo alto compito affida praticamente in fasce la piccola elfa al cenobio del grande tempio della luce di Tortusga.
In quanto nessuno, se non la paladina, sa chi possa mai essere il padre della bambina.
Ciò perché si era in guerra contro le città stato vicine, cadute preda di orde di guerrieri del caos e di truppe orchesche, e i paladini cadevano come mosche, per cui, per incentivare il reclutamento, lo stato e la società avevano accordato dei privilegi fin troppo eccessivi ai paladini di ogni chiesa, tra cui la poligamia, il permesso di non assumersi l’onere della crescita dei figli e di ripudiare un coniuge anche per futili motivi. E poi c’è quello che Drusilla non considerava abbastanza: il privilegio di poter avere delle concubine nei presidi conquistati per incentivare un ripopolamento “sano e puro” della zona.
Sempre a causa questi privilegi, l’elfetta quando si guarda allo specchio non è per fare l'esteta, ma per la curiosità di scoprire tratti analoghi a qualcun altro, come il padre, o qualche fratello o sorella che potrebbe incontrare e magari riconoscere; poiché sa per certo che non è né la prima, né tanto meno l’ultima figlia della prode Sarlan.
In quanto elfa, Drusilla ha delle difficoltà nel cenobio con le altre ragazze, lei non dorme, ha bisogno di silenzio per la meditazione, è un po’ più alta, più agile, più all’erta, più veloce e inoltre la madre per quel poco che la vede la spinge ad intraprendere la carriera prima di chierico, perché essendo ospite del tempio è doveroso (in realtà è uno dei pochi modi che i culti hanno per evitare che l’istituzione del paladinato degeneri ulteriormente.), e poi quella da paladino, anche se la piccola è più portata ad aiutare e riportare l’armonia che alla distruzione; è grazie a questo dissidio riesce a di diventare la pupilla della gran sacerdotessa Zoltan e di una delle sue seconde Sodek, entrambe elfe, entrambe allevate al cenobio.
Quando era più piccola inoltre la nobile famiglia elfica dei Navar avrebbe voluto adottarla, ma siccome la madre, nonostante fosse completamente disinteressata alla figlia, era comunque in vita, alla piccola non fu concesso di avere il calore di una famiglia.
Tuttavia nel tempio c’era anche un’area riservata ai maschietti, e lì ogni tanto, quando i loro genitori dovevano affrontare viaggi pericolosi, si vedevano anche Valentin e Urriah, amici per la pelle, dei quali si innamoreranno rispettivamente Marihan, un carissima amica di Drusa, che ne condivide anche la sorte, e Drusilla stessa.
Così la giovane Sarlan intraprende il suo apprendistato da chierico e, dato che ogni chierico deve coprire le spalle ad un paladino, conosce il roccioso, ma affidabilissimo e simpaticissimo Krusnik il nano, che poi si rivelerà essere cugino di Blottorich.
Fortunatamente per la chiesa della luce del mattino Sarlan muore valorosamente e Drusilla può finalmente manifestare liberamente il desiderio di voler diventare una sacerdotessa.
Ora diventare effettivamente una sacerdotessa, che non è solo una carica molto esclusiva, visto che la gilda delle sacerdotesse di Lathender è una delle più potenti nella maggior parte degli stati liberi, consta di sacrifici e studi molto approfonditi, molto al di là di quelli da paladino; per queste due ragioni il numero delle sacerdotesse è sempre più limitato di quello che esse stesse vorrebbero, senza contare che poi hanno come nemico naturale gli emissari divini delle divinità avversarie!
La notizia permette alla giovane elfa di avere qualche libertà in più e di avere maggiori possibilità di poter andare in giro per la città.
Le viene affidato come anfitrione un monaco di Ilmater, divinità minore servitrice di Lathander, che è una sorta di montagna semovente, Uborg, affabile e buono, che lega immediatamente con Drusilla e diventano molto amici, anche perché a collimare non sono solo le loro opinioni, ma anche i loro caratteri. E’ uno dei pochi a notare che le si muovono le orecchie ogni tanto e quando è assorta se ne liscia la punta. Inoltre con la complicità del monaco lei e Marihan iniziano a frequentare gli stessi luoghi dei loro beniamini. Che nel frattempo erano diventati paladini.
Nonostante tutto l’elfa se ne innamora follemente, non è il suo primo amore certo, ma essendo ricambiata, comincia anche a fare dei progetti seri con lui, e, quando viene mandato al nord per fondare una nuova comunità, una volta stabilizzata la situazione, lei fa salti mortali per raggiungerlo, malgrado i numerosi pericoli; sente in un certo senso che dove fare in fretta, ma non certo perchè potrebbe arrivare troppo tardi…E invece arriva tardi: felice come una pavoncella si ritrova il suo bello che accudisce due ragazze, una in uno stato avanzato di gravidanza e l'altra con la pancia che inizia appena a gonfiarsi. Immediatamente, con l’impressione che un leopardo faccia scempio delle sue membra, un dolore senza fine, ma che conosce già purtroppo, si impossessa della sua anima: essere solo una creatura tra le tante di cui non tenere alcun conto....
In quel momento, per la prima volta una parte di lei venne prepotentemente a galla decidendo che se doveva fare la scrofa per il suo dio, gli uomini che la desiderano devono quantomeno offrirle devozione eterna, e farsi un bell'arem di stalloni come quello di Sarlan non è affatto una cattiva idea. Poi però, man mano che ci rimugina su, la prospettiva di questo abbaglio cambia.
Tuttavia l'idea di trovare una soluzione a quella malsana interpretazione alla volontà di Lathander la sollecita parecchio, e per far questo sarebbe dovuta diventare una sacerdotessa molto potente ed altrettanto influente.
Medita altresì di vendicarsi del paladino; pensandone di tutti i colori: esclude piani cervellotici e sottili volti a farlo soffrire sentimentalmente, avendo dolorosamente compreso che i paladini sono totalmente inaffidabili sentimentalmente, dato che per loro esiste solo la loro missione....Quindi bisognerebbe farlo morire inutilmente e senza onore, magari in un bagno di sangue dilaniato lentamente dalle sue unghie, per fargli provare materialmente ciò che aveva provato lei: in apparenza un'ottima soluzione, tuttavia per lui la morte sarebbe stata liberatoria, mentre lei invece, per non perdere miseramente quelle poche cose che aveva costruito, si sarebbe dovuta suicidare di lì a poco, e ogni attrattiva per quell'ipotesi perde man mano di vigore. E' vero che la vendetta non paga.
Però il problema sussiste, era arrivata in quel posto, ormai orribile al suo essere, perchè voleva unirsi a Urriah, e deve trovare una soluzione prima che si celebrino le loro nozze!
La cosa migliore da fare è ignorarlo, il suo essere paladino prima o poi lo avrebbe divorato al mondo, solo che doveva essere prima ed anche molto in fretta.
Così non trovando di meglio da fare si mette a pregare il suo dio e man mano che prega un'intima consapevolezza la pervade: entro la prossima luna nuova il nuovo insediamento sarebbe stato attaccato in forze dagli eretici che i valorosi paladini avevano scacciato....e sarebbe stata una carneficina se nessuno avesse dato l'allarme. La luna nuova ci sarebbe stata in due giorni, e Drusa provata dallo sforzo della precognizione, fa appena in tempo a riferire dettagliatamente la sua visione, prima di cadere incosciente e febbricitante. Era giusto l'aurora e la sacerdotessa Sodek, parata per la celebrazione del mattino, stringe lungamente la giovane chierica che le aveva portato quelle notizie tanto attese, era stata lei, infatti, a fare un'incantesimo di divinazione e il luminoso Lathander aveva giudicato quella sua servitrice degna di essere il suo oracolo. Immediatamente la saggia neo gran sacerdotessa dispone che durante la celebrazione, che soprattutto alla luce delle novità non può essere per nessun motivo saltata, l’elfa venga ordinata sacerdotessa. Così finalmente la giovane Sarlan diviene Drusilla, poiché è uso portare prima il cognome del genitore più “importante” finché non si acquista uno status superiore, e tre piccoli raggi di sole al centro della sua fronte ora e per sempre testimoniano il suo rango.
Sodek dispone anche che la nuova sacerdotessa, ancora incosciente, debba essere messa immancabilmente in salvo, a causa della benevolenza accordatagli da Lathander stesso equiparandola ad uno dei suoi messi, per cui la rispedisce da Zoltan, a Tortusga, con una scorta minima, ma veloce di tre adepti, con i quali Drusilla aveva già avuto modo di cooperare, Krusnik ormai quasi paladino, in cerca di un'impresa di presentazione, e questa sembra proprio adatta; Uborg il bonario monaco, ma anche pugno sacro; e Marihan, chierica guaritrice, compagna di Drusilla e spasimante di Valentin.
Quando Drusilla si risveglia nel tempio di Lathander a Tortusga apprende che Urriah è perito “miracolosamente” nella battaglia che lei aveva previsto, e che essendo ora a tutti gli effetti una vedova bianca, quasi tutti avevano cominciato a riferirsi a lei come a “la sacerdotessa bianca”.
Ora siccome Drusilla è stata si doverosamente ordinata sacerdotessa, ma non è ancora all’altezza delle situazioni, soprattutto di pericolo, che dovrà affrontare, Zoltan si risolve a non tenerla in apprendistato in maniera stabile al tempio, mandandola perciò ad agire direttamente sul campo in modo da farle acquisire più velocemente una parte delle capacità che contraddistinguono una sacerdotessa.
E’ così che dopo alcune altre vicissitudini Drusilla decide di partecipare alla Cerca Imperiale…